Dalla moda a rock giapponese, l’illustratrice Yuko Higuchi ha saputo creare un mondo popolato da creature animali antropomorfe, sinistro e seducente. L’ippocampo ha appena pubblicato la sua prima raccolta d’illustrazioni in italiano.

È il 2017 e il cantante Atsushi Sakurai è nel suo appartamento. Sta lavorando distrattamente a una canzone per il nuovo album della sua rock band, i BUCK-TICK. È alla ricerca delle parole giuste per accompagnare il ritornello e coccola distrattamente il suo gatto, fumando incessantemente. Ci prova e ci riprova, ma non gli viene in mente altro che cat, il termine inglese per neko, ovvero gatto in giapponese. Per provare un po’ come suona, ripete incessantemente la parola cat sul ritornello. Contro ogni logica la litania funziona, tanto che il ritornello della terza traccia di No.0, nuovo EP della band uscito nel 2018, Sakurai canticchia sornione per tutto il tempo gatto-gatto-gatto-gatto.

Il dettaglio interessante però è il titolo del brano, che fonde le avventure di un felino dalla libido incontenibile a le profferte amorose del cantante: GUSTAVE. Un titolo che doveva essere provvisorio, scelto dal cantante e dal chitarrista della band Hisashi Imai per la canzone perché grandi ammiratori dell’opera di Yuko Higuchi. Titolo che poi è rimasto, insieme a una babele di riferimenti all’illustratrice di culto giapponese, appena sbarcata in Italia con Amazon pubblicato da L’Ippocampo.

Non è semplice descrivere a un pubblico occidentale l’opera di Yuko Higuchi e la sua rilevanza nella cultura contemporanea giapponese, ma l’etichetta “di culto” è forse la più calzante di tutte. Higuchi è al contempo influente e famosa, pur non lasciando mai la nicchia artistica che si è creata. È improbabile che fermando una decina di giapponesi per strada qualcuno la conosca, eppure opera dopo opera, mostra dopo mostra, ha saputo diventare un punto di riferimento nel panorama artistico nazionale e per gli amanti di un certo immaginario. Quelli come Atsushi Sakurai, da sempre affascinati da un certo tipo di cultura neo-romantica e underground europea, ispirati dal gotico ottocentesco, amanti degli horror d’antan e ossessionati dall’immaginario di Lewis Carroll e dalla sua Alice.

Anche per i cinefili nipponici innamorati delle pellicole occidentali – e in particolare da quelle europee e d’essai – lo stile di Yuko Higuchi è più che familiare. La pittrice e illustratrice infatti è stata spesso interpellata per creare le versioni alternative delle locandine dei film in occasione dell’uscita in sala o delle edizioni Home Video da collezione. Midsommar, Suspiria di Luca Guadagnino, Last Night in Soho, Lamb, The Eletric Life of Louis Wain. Horror d’autore e folk horror, cinema indie e atmosfere inglesi d’altri tempi.

Locandine alternative di film realizzate da Yuko Higuchi

Cosa c’entra un’illustratrice che realizza ritratti di gattini dal corpo antropomorfo e bambinesco con l’horror e con il rock? L’importante è non farsi ingannare dalle apparenze e dal concetto di libri illustrati per bambini; un’associazione quasi automatica, in Occidente come in Giappone. Yuko Higuchi ha realizzato anche volumi illustrati per i più piccoli, ma il cuore delle sue opere è una continua commistione di immagini infantili, animali deliziosi e dettagli che virano nell’inquietudine, nel velenoso, nel bizzarro.

Lo spiega lei stessa nel volume appena pubblicato. Quando si mette al lavoro comincia a tratteggiare il musetto di un gattino, direttamente su delicata carta washi di riso, spesso senza nemmeno abbozzare a matita, riuscendo ad aggiustare le proporzioni a occhio con straordinaria sicurezza. A seguire si dedica ai dettagli del suo outfit vezzoso, da bambini. I corpi dei suoi gattini sono quasi sempre quelli di bambine di quattro o cinque anni, abbigliate con il vestitino bello della domenica. Tra le balze della gonnellina però ecco fare capolino un narvalo o un’altra sinistra creatura marina da cui Higuchi è affascinata. Ai piedi del gatto spuntano funghi velenosi, attentamente bilanciati sui due lati dell’illustrazione. Talvolta le gambe del gatto bambina non solo tali e diventano i tentacoli neri di un polpo.

Un'illustrazione di Yuko Higuchi

Un po’ Paese delle meraviglie un po’ Edgar Allan Poe, con una spruzzata di gotico, Yuko Higuchi è la degna erede di Louis Wain. La sua opera è ricolma di gatti antropomorfi, divisi tra monelli, neonati, artisti del circo o semplici ritratti del micio di casa, Boris. Senza dimenticare Gustave, il micetto con il corpo e i tentacoli da polpo e un libro sempre tra le zampe. È lui il protagonista di uno dei volumi più noti dell’autrice, che tra mostre e un flagship store dedicato nello stilosissimo quartiere di Omotesando, è riuscita a imporsi come illustratrice giapponese di culto.

Da sempre vicina al mondo della moda, Higuchi collabora con Emily Temple cute, brand giapponese lolita, uno degli stili più distintivi della street fashion giapponese degli anni ‘90, poi esportata internazionalmente. Si presta anche a collaborazioni ben più trasversali e popolari, come quella per una linea di magliette per il popolarissimo marchio d’abbigliamento UNIQLO, per cui re-interpreta la gattina giapponese più famosa al mondo: Hello Kitty.

L’Occidente si accorge di lei quando nel 2021 è Gucci a proporre di traghettare i suoi gattini misteriosi su magliette, felpe e borse d’alta gamma. Alligatori, coniglietti e gattini diventano pattern e ricami per una capsule che diventa subito desideratissima, ben oltre i confini nipponici. Dopo la collaborazione con Alessandro Michele tutto cambia, ma per il pubblico occidentale che già la conosce e ama sono disponibili ancora e solo le briciole: qualche illustrazione via social e le foto di esibizioni come CIRCUS, mostra itinerante che mostra le creature di Higuchi in contesti circensi.

Illustrazioni di Yuko Higuchi.

Ippocampo colma questo vuoto proponendo questo splendido volume d’illustrazione. È sicuramente un buon titolo introduttivo all’opera dell’artista, che nel frattempo continua a dipingere e disegnare nel suo studio luminoso, da qualche parte nella metropoli di Tokyo. Circondata dal figlio piccolo che gioca con i suoi pupazzi, da sculture di funghi e orsi e dal gatto Boris, suo primo e più amato modello, Yuko Higuchi continua a far crescere funghi, fiori e tentacoli che rendono sinistre e affascinanti le sue tenere creature animali. La speranza è che il volume, assolutamente imperdibile per chi amanti dell’immaginario gotico, burtoniano e underground giapponese, sia un apripista per le sue opere più importanti e celebri.

Link Amazon.

Il favoloso mondo di Yuko Higuchi, di Yuko Higuchi, L’ippocampo edizioni, 2022, 160 pp., 19,90 euro. Traduzione di Asuka Ozumi.

Si ringraziano Asuka Ozumi, Mario Pasqualini e Lolo per l’aiuto nel reperimento delle fonti per il pezzo.



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